Prima call conference FCA

Ferrari sarà scorporata da Fca

Via libera del Cda: la separazione verrà attuata attraverso l’offerta pubblica pari al 10% del capitale e la distribuzione della rimanente partecipazione di FCA agli azionisti. Elkann: «Nuovo passo in avanti». Marchionne: percorsi separati, è la scelta migliore

La decisione tanto attesa e annunciata è arrivata. Fiat Chrysler Automobiles, fresca di quotazione a New York, scorpora la Ferrari. L’obiettivo è un’offerta pubblica per approdare a Wall Street e, annuncia il Lingotto, «su un altro mercato in Europa». Via libera poi a un convertendo da 2,5 miliardi e all’emissione di 100 milioni di azioni. Intanto il trimestre vede crescere i ricavi del gruppo con il dimezzamento delle perdite in Europa, mentre sono confermati i target 2014. «Oggi è un grande giorno per tanti motivi – ha commentato l’amministratore delegato Sergio Marchionne in conference call con gli analisti – Sono tutte operazioni che dimostrano il nostro impegno a sostegno del piano industriale. Diamo a Ferrari il giusto valore come produttore di auto di lusso». Buone le prospettive per il futuro. «Siamo ottimisti sui volumi e sull’andamento di Fca nel 2015», ha aggiunto il manager con il maglioncino nero.

 

Dunque il Cavallino Rampante verrà scorporata dal Lingotto. La separazione porterà alla vendita pubblica di una parte della partecipazione di Fca in Ferrari pari al 10% del capitale della casa di Maranello, che sarà collocato sulla Borsa Usa e in un mercato europeo, senza la specificare se si tratterà o meno di Piazza Affari. La restante parte di Ferrari verrà distribuita tra gli azionisti di Fca, di cui la famiglia Agnelli è socia al 30,05% attraverso Exor. «Sono felice di questo nuovo passo in avanti nella strategia di sviluppo di Fca – ha commentato il presidente John Elkann riferendosi all’operazione che ha coinvolto Maranello – Insieme alla recente quotazione delle azioni di Fca sul Nyse, la separazione di Ferrari preserverà la rinomata tradizione italiana e la posizione unica del business di Ferrari consentendo agli azionisti di Fca di continuare a beneficiare del valore intrinseco di questo business».

 

Marchione ha insistito, invece, sul fatto che sia stata compiuta la scelta migliore per Ferrari e il gruppo. «Il cda sostiene la convinzione del management che quest’operazione rappresenti per Fca la scelta migliore per supportare il successo del gruppo nel lungo termine e nel contempo rafforzare significativamente la struttura del capitale di Fca. Con l’intento di rafforzare il Piano 2014-2018 e di massimizzare il valore dei nostri business per gli azionisti, è appropriato che noi perseguiamo percorsi separati per Fca e Ferrari».

 

Detto questo, Fca ha scelto di rafforzare il capitale. Una decisione presa, spiega una nota, «nell’ambito di un piano per la realizzazione di una struttura di capitale appropriata a sostenere lo sviluppo di lungo termine del gruppo». In questa stessa direzione si inserisce inoltre l’annuncio di un bond convertendo. È un’obbligazione da 2,5 miliardi di dollari, alla cui scadenza si avrà la conversione dei titoli in azioni ordinarie. A tutto ciò, infine, si aggiunge il collocamento di 100 milioni di titoli ordinari (tra i quali 35 milioni di azioni proprie e 54 milioni utili per reintegrare il capitale dopo la cancellazione dei titoli che avevano chiesto il recesso dalla fusione Fiat-Chrysler).

 

Tutte queste operazioni dovrebbero essere completate entro fine anno, anche se, si precisa, la tempistica resta subordinata alle condizioni di mercato e ai requisiti previsti dalla normativa applicabile per la registrazione. Exor ha già annunciato che aderisce all’emissione del bond convertendo approvato da Fca, con un investimento di circa 600 milioni di euro. L’investimento, che sarà effettuato attingendo alle risorse disponibili, «ha l’obiettivo di contribuire al rafforzamento patrimoniale di Fca, favorendo la realizzazione degli obiettivi del piano 2014-2018».

 

Piatto ricco, insomma, al termine del primo consiglio di amministrazione riunitosi nella nuova sede di St. James Street 25, a Londra per l’approvazione dei conti del terzo trimestre 2014. Il fatturato della casa automobilistica si attesta a 23,6 miliardi di euro, in crescita del 14% sullo stesso periodo del 2013. Il gruppo che unisce Torino e Detroit conferma i target dell’anno: 4,7 milioni di veicoli consegnati, ricavi a 93 miliardi, Ebit fra 3,6 e 4 miliardi, utile netto di 600-800 milioni, indebitamento netto industriale tra 9,8 e 10,3 miliardi di euro. «I risultati nel terzo trimestre – ha detto ancora Marchionne – dimostrano una solida performance in un contesto di mercato difficile, particolarmente in America Latina. Siamo in linea per conseguire gli obiettivi che ci siamo dati per l’intero esercizio 2014. Con la creazione di Fca e il suo debutto al listino di New York abbiamo intrapreso una nuova fase come azienda globale con possibilità sempre maggiori».

 

Nei singoli settori, si evidenzia il dimezzamento della perdita in Europa, anche se nell’area Emea il gruppo Fca è comunque in rosso di 63 milioni. Bene i marchi del lusso: Fca ha registrato nel terzo trimestre una forte crescita pari al 35%. Ferrari ha registrato ricavi pari a 662 milioni di euro (+24%), con 1.610 vetture consegnate (+8%) e un ebit di 89 milioni, che include i 15 milioni del compenso erogato a seguito delle dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo. Al netto di tale importo, l’ebit è cresciuto di 16 milioni. Maserati ha consegnato 8.896 vetture (3.953 nello stesso periodo 2013), grazie a Quattroporte e Ghibli. I ricavi sono pari a 652 milioni (444 milioni), l’ebit è salito da 43 a 90 milioni.